E' incredibile, ma vero. Il neonato blog Ingegneri Disoccupati ha già superato la soglia critica delle 100 visite al giorno!!
In teoria ci sarebbe ben poco da stare felici, visto che, se questo sito è cosi tanto visitato, significa che la situazione degli ingegneri in Italia è veramente disperata. E' anche vero però che, un successo cosi plateale per un blog, è sicuramente sinonimo di qualità della grafica e dei contenuti.
giovedì 3 maggio 2007
mercoledì 2 maggio 2007
No ai Tutor
I sistemi Tutor come quello presente sull'autostrada A14 sono costosissimi. E' meglio spendere questi soldi per migliorare la situazione stradale invece di costringere gli automobilisti a rispettare dei limiti vecchi di 40 anni fa.
In Germania, nelle autostrade più tranquille, i limiti di velocitè non esistono; le auto possono sfrecciare anche a 200km/h in tutta sicurezza, questo perchè le strade sono larghissime, curatissime, senza strettoie o buche e sono dotate di asfalti speciali.. altro che Tutor.
Il futuro deve essere questo: strade migliori per spostamenti più veloci e sicuri. I Tutor non aumentano la sicurezza delle autostrade, sono solo un modo come un altro per fare cassa ..ovviamente a spese degli automobilisti.
E' per questo che il Partito degli Automobilisti non ha dubbi: No secco a Tutor et similia.
Partito degli Automobilisti Sito Ufficiale
Partito degli Automobilisti Blog Uffciale
In Germania, nelle autostrade più tranquille, i limiti di velocitè non esistono; le auto possono sfrecciare anche a 200km/h in tutta sicurezza, questo perchè le strade sono larghissime, curatissime, senza strettoie o buche e sono dotate di asfalti speciali.. altro che Tutor.
Il futuro deve essere questo: strade migliori per spostamenti più veloci e sicuri. I Tutor non aumentano la sicurezza delle autostrade, sono solo un modo come un altro per fare cassa ..ovviamente a spese degli automobilisti.
E' per questo che il Partito degli Automobilisti non ha dubbi: No secco a Tutor et similia.
Partito degli Automobilisti Sito Ufficiale
Partito degli Automobilisti Blog Uffciale
lunedì 23 aprile 2007
Partito degli Automobilisti: Più autodromi e meno autovelox
Il Partito degli Automobilisti si prefigge l'obiettivo di creare una pista in ogni provincia. Solo in questo modo diventerà possibile allontanare i giovani dal mondo delle corse clandestine.
Del resto non ha senso fare gli spericolati in strada se si ha a disposizione una pista vera dove poter sfogare la propria passione per l'auto in tutta sicurezza.
La diffusione degli autodromi inoltre permetterà a molte persone di frequentare corsi di guida sicura a prezzi finalmente ragionevoli.
In Italia purtroppo manca ancora la cultura per queste cose.
Nel resto d' Europa invece esiste già da molto tempo l'usanza dei cosi detti trackday. Si tratta di intere giornate in pista dove chiunque può passare indimenticabili momenti in compagnia della sua auto in tutta sicurezza.
Non possiamo che auspicarci lo stesso successo anche da noi.
La sicurezza sulle strade inizia dalle persone. Per evitare che la gente affoghi in mare, non servono a nulla multe e divieti, bisogna insegnare a nuotare.
Partito degli Automobilisti SITO
Partito degli Automobilisti BLOG
Del resto non ha senso fare gli spericolati in strada se si ha a disposizione una pista vera dove poter sfogare la propria passione per l'auto in tutta sicurezza.
La diffusione degli autodromi inoltre permetterà a molte persone di frequentare corsi di guida sicura a prezzi finalmente ragionevoli.
In Italia purtroppo manca ancora la cultura per queste cose.
Nel resto d' Europa invece esiste già da molto tempo l'usanza dei cosi detti trackday. Si tratta di intere giornate in pista dove chiunque può passare indimenticabili momenti in compagnia della sua auto in tutta sicurezza.
Non possiamo che auspicarci lo stesso successo anche da noi.
La sicurezza sulle strade inizia dalle persone. Per evitare che la gente affoghi in mare, non servono a nulla multe e divieti, bisogna insegnare a nuotare.
Partito degli Automobilisti SITO
Partito degli Automobilisti BLOG
mercoledì 18 aprile 2007
Micron: Non più foto "mosse" scattate con i cellulari
Avezzano, 11 apr. 2007 - Micron ha lanciato oggi il primo sensore di immagine a 3 megapixel per cellulari, che introduce - e Micron e' la prima al mondo a farlo - un sistema innovativo di stabilizzazione dell'immagine, cosi' da garantire foto e riprese nitide ed evitare il fastidioso effetto di"immagine mossa", molto comune nei cellulari e nelle fotocamere digitali. Le immagini mosse sono piu' frequenti in situazioni di bassa luminosita', in ragione dei lunghi periodi di esposizione necessari per focalizzare l'immagine. Il nuovo sensore Micron, grazie a questa nuova tecnologia, ridurra' enormemente l'effetto di immagine mossa e ne rendera' piu' agevole l'utilizzo. "La competizione, nel mercato dei sensori di immagine, si gioca sulla qualita' dell'immagine e sull'integrazione dei sensori nel prodotto finale. Il nostro dispositivo a 3 megapixel garantisce un'estrema nitidezza - afferma Bob Gove, vice presidente della divisione Imaging di Micron - e conferma la leadership tecnologica della nostra azienda in un settore che, al di la' di estemporanee congiunture di mercato, si conferma in grande crescita". Micron offre gia' tre versioni dei sensori d'immagine a 3 megapixel, in diversi formati ottici, ma questo nuovo sensore e' il primo dotato del nuovo sistema "anti-foto mossa" (anti-shake system). Il nuovo sensore include la compressione in JPEG e la gestione delle immagini, aspetto che di solito richiede l'utilizzo di chip addizionali. Il sensore di immagine di ultima generazione verra' prodotto nel quartier generale, negli Stati Uniti, e ad Avezzano, che rappresenta il centro di produzione Micron dei sensori di immagine. Via | ilcapoluogo.it |
La ADSL non è per tutti
SI RIBELLANO I CONSIGLIERI DI CORFINIO E RAIANO
L'Aquila, 29 mar. 2007 - I consiglieri comunali Di Nisiodi Corfinio, e Zepponi di Raiano, si danno da fare con la Telecom ma anche con i loro sindaci e con il prefetto: obiettivo una richiesta di attivazione della linea ADSL nei due importanti centri peligni. La mancata attivazione, scrivono i consiglieri, causa disagi e danni economici.
"Tale servizio, che risulta essere stato attivato in tutti i comuni circostanti -scrivono i consiglieri - rappresenta oggi una esigenza importante per la vita quotidiana dei nostri concittadini. Oltre alle necessità delle parti sociali vi sono quelle delle famiglie e, a pagare, sono soprattutto i giovani che, oltre a non avere le giuste opportunità da un Centro Abruzzo in piena recessione, non possono neanche accedere alla “Rete” per soddisfare le esigenze di studio, di comunicazione e quant’altro".
Perchè si perpetui il disservizio a Corfinio e Raiano non è dato sapere. Infatti, tutti i comuni del comprensorio la ADSL ce l'hanno. Una vera e propria discriminazione?
Alla Telecom viene infatti chiesto di spiegare i motivi, se ve ne sono, e di provvedere comunque in tempi brevi a colmare una ingiusta disparità di trattamento.
E' francamente incomprensibile come in un'epoca di prevalenza della teconologia e delle trelecomunicazioni (che si pagano a caro prezzo), zone importanti e popolare vengano discriminate.
Via | ilcapoluogo.it
L'Aquila, 29 mar. 2007 - I consiglieri comunali Di Nisiodi Corfinio, e Zepponi di Raiano, si danno da fare con la Telecom ma anche con i loro sindaci e con il prefetto: obiettivo una richiesta di attivazione della linea ADSL nei due importanti centri peligni. La mancata attivazione, scrivono i consiglieri, causa disagi e danni economici.
"Tale servizio, che risulta essere stato attivato in tutti i comuni circostanti -scrivono i consiglieri - rappresenta oggi una esigenza importante per la vita quotidiana dei nostri concittadini. Oltre alle necessità delle parti sociali vi sono quelle delle famiglie e, a pagare, sono soprattutto i giovani che, oltre a non avere le giuste opportunità da un Centro Abruzzo in piena recessione, non possono neanche accedere alla “Rete” per soddisfare le esigenze di studio, di comunicazione e quant’altro".
Perchè si perpetui il disservizio a Corfinio e Raiano non è dato sapere. Infatti, tutti i comuni del comprensorio la ADSL ce l'hanno. Una vera e propria discriminazione?
Alla Telecom viene infatti chiesto di spiegare i motivi, se ve ne sono, e di provvedere comunque in tempi brevi a colmare una ingiusta disparità di trattamento.
E' francamente incomprensibile come in un'epoca di prevalenza della teconologia e delle trelecomunicazioni (che si pagano a caro prezzo), zone importanti e popolare vengano discriminate.
Via | ilcapoluogo.it
Chi seleziona i selezionatori?
Le ragazze difficilmente hanno più di 30 anni e sono sempre bellissime e provocanti.
I ragazzi sono anche loro giovanissimi, sempre in giacca e cravatta e sempre acidissimi.
Nessuno di questi ha mai fatto un colloquio oltre quello che gli ha permesso di entrare nell’azienda dove lavorano. Nessuno di questi sa cosa sia un saldatore tig o un cablatore.
Nessuno di loro ha mai lavorato veramente in vita propria.
Parliamo chiaramente dei selezionatori delle agenzie di somministrazione o degli uffici risorse umane delle migliori multinazionali.
A dirlo è una persona che come tante ha fatto almeno 200 colloqui e a riguardo potrebbe scriverci un libro.
Ovviamente non tutti i selezionatori sono cosi.. ci sono anche dei selezionatori bravi, ma la maggior parte purtroppo non appartiene a questa categoria. Il punto è che qui in Italia si richiedono anni di esperienza per fare qualsiasi cosa tranne che per fare i selezionatori.
Certo non bisogna per forza essere un ingegnere per selezionare degli ingegneri,ma perché mai un ingegnere con tanti anni di esperienza dovrebbe farsi selezionare da una giovanissima e sorridente “signorinella” di 25 anni per cui Linux è solo un cartone animato?!!!
La sapete già quella famosa barzelletta sui selezionatori?
Il selezionatore: Lei conosce l’inglese?
Il candidato: Io si e lei?
Via | ingegneridisoccupati.blogspot.com
I ragazzi sono anche loro giovanissimi, sempre in giacca e cravatta e sempre acidissimi.
Nessuno di questi ha mai fatto un colloquio oltre quello che gli ha permesso di entrare nell’azienda dove lavorano. Nessuno di questi sa cosa sia un saldatore tig o un cablatore.
Nessuno di loro ha mai lavorato veramente in vita propria.
Parliamo chiaramente dei selezionatori delle agenzie di somministrazione o degli uffici risorse umane delle migliori multinazionali.
A dirlo è una persona che come tante ha fatto almeno 200 colloqui e a riguardo potrebbe scriverci un libro.
Ovviamente non tutti i selezionatori sono cosi.. ci sono anche dei selezionatori bravi, ma la maggior parte purtroppo non appartiene a questa categoria. Il punto è che qui in Italia si richiedono anni di esperienza per fare qualsiasi cosa tranne che per fare i selezionatori.
Certo non bisogna per forza essere un ingegnere per selezionare degli ingegneri,ma perché mai un ingegnere con tanti anni di esperienza dovrebbe farsi selezionare da una giovanissima e sorridente “signorinella” di 25 anni per cui Linux è solo un cartone animato?!!!
La sapete già quella famosa barzelletta sui selezionatori?
Il selezionatore: Lei conosce l’inglese?
Il candidato: Io si e lei?
Via | ingegneridisoccupati.blogspot.com
giovedì 12 aprile 2007
La televisione è morta
..ma tutti fanno finta di niente!
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Via | tittizingone.blogspot.com
di Andrea Sparvoli - Direttore Responsabile del mensile MARK UP
Una sera di luglio mi sono fermato a guardare in tivù, fra un diluvio di repliche, una premiazione dove alcuni personaggi, sempre gli stessi, Conti, Costanzo, Vespa, Lasorella ecc., si intervistavano e complimentavano a vicenda con battute autoreferenziali. Mi sono chiesto: davvero qualcuno crede che la gente guardi questa roba? Era come un’allucinazione, un balletto di fantasmi provenienti da mondi dimenticati. Il programma era infarcito di spot da centinaia di migliaia di euro, che qualche investitore aveva pagato.Ho molti amici che da anni non guardano più la televisione. O, meglio, come tanti, gettano un’occhiata distratta qua e là mentre fanno altro. E voi? Da quanto tempo non vi mettete davanti al televisore per vedere qualcosa di preciso, un programma, un talk show, un varietà? Tutti dicono che i palinsesti sono terribili, i programmi disgustosi. Non per snobismo. Nessuno di noi, per nessun motivo, parla mai di programmi televisivi con amici o in occasioni sociali. Non vale più la pena parlarne.
Tutto è sceso a un livello così basso e idiota che ci si vergogna a nominarla. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Perché questa è la cosa veramente fondamentale: la televisione ha cessato di essere un fenomeno sociale, una forma di entertainment. è diventata qualcosa di cui vergognarsi. Molti la evitano. Molti hanno cessato di nutrire verso di essa la minima forma di curiosità. La televisione non rappresenta più niente e nessuno. Non incide più sui programmi del tempo libero, né delle famiglie, né degli individui. Non interessa più nessuno se non quelli che ci lavorano e ci lucrano sopra.
A tutti gli altri “non gliene può fregare di meno”. Per anni la gente ha comprato i videoregistratori, ma solo per guardare i film in cassetta, come ora il Dvd. Conoscete qualcuno che registri qualche programma televisivo? Poi ci hanno riempito la testa con internet. Dovevano arrivare immagini da tutto il mondo. Ma solo ora la banda larga comincia a funzionare e comunque in mezza Italia non c’è. Solo qualche fanatico nel globo si scambia spezzoni di televisione da un paese all’altro. Adesso ci bombardano con le “tecnologie mobili”. Ma le uniche immagini che corrono sui telefonini sono quelle erotiche o di ragazzi ciucchi e “fumati” delle discoteche.
La televisione “on demand”? Peggio che andar di notte. Non ha mai funzionato, ma insistono a dirci che sarà la televisione del futuro. Un giorno sì e uno no arriva qualche trombone a parlarci della tivù interattiva. Ma dove? Ma quando? Anche ammesso che tutte queste meraviglie decollino, esse valgono comunque zero se nessuno le compra.
I guru delle tecnologie si riempiono la bocca con i “contenuti”. Ma se i contenuti sono orripilanti o demenziali, chi li compra? Se poi fossi in grado di accedere a film e programmi televisivi in digitale da tutto il mondo, selezionando ciò che m’interessa e incorporandolo nella memoria del computer, diventerei il provider di me stesso e i guru delle tecnologie dove prenderebbero i loro guadagni?
La “rete” per i giovani è molto più importante e utile della televisione. I giovani non guardano la televisione. Pensate che qualcuno fra i 12 e i 30 anni in queste sere d’estate abbia trascorso anche una sola sera davanti al televisore? Se c’è, fatemelo conoscere, lo eleggeremo fenomeno dell’anno.Per larghissime fette di popolazione “guardare la televisione” è ormai un passatempo démodé, roba per vecchietti e pensionati rincitrulliti. L’idea stessa di aspettare una settimana per vedere la puntata di un programma è una cosa assurda. è questa la terribile realtà del “vissuto televisivo”.
La televisione “continua ad andare” come il frigorifero, la lavatrice, l’aria condizionata. Ma nessuno la “guarda” veramente. Che gli editori televisivi privati e la tivù di Stato facciano finta di niente è normale. Che le agenzie di pubblicità, i centri media, le case di produzione facciano lo stesso è comprensibile. Ma gli imprenditori che finanziano tutto il sistema perché lo fanno?
Serate a ecto-plasma.
Una sera di luglio mi sono fermato a guardare in tivù, fra un diluvio di repliche, una premiazione dove alcuni personaggi, sempre gli stessi, Conti, Costanzo, Vespa, Lasorella ecc., si intervistavano e complimentavano a vicenda con battute autoreferenziali. Mi sono chiesto: davvero qualcuno crede che la gente guardi questa roba? Era come un’allucinazione, un balletto di fantasmi provenienti da mondi dimenticati. Il programma era infarcito di spot da centinaia di migliaia di euro, che qualche investitore aveva pagato.Ho molti amici che da anni non guardano più la televisione. O, meglio, come tanti, gettano un’occhiata distratta qua e là mentre fanno altro. E voi? Da quanto tempo non vi mettete davanti al televisore per vedere qualcosa di preciso, un programma, un talk show, un varietà? Tutti dicono che i palinsesti sono terribili, i programmi disgustosi. Non per snobismo. Nessuno di noi, per nessun motivo, parla mai di programmi televisivi con amici o in occasioni sociali. Non vale più la pena parlarne.
Tutto è sceso a un livello così basso e idiota che ci si vergogna a nominarla. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Perché questa è la cosa veramente fondamentale: la televisione ha cessato di essere un fenomeno sociale, una forma di entertainment. è diventata qualcosa di cui vergognarsi. Molti la evitano. Molti hanno cessato di nutrire verso di essa la minima forma di curiosità. La televisione non rappresenta più niente e nessuno. Non incide più sui programmi del tempo libero, né delle famiglie, né degli individui. Non interessa più nessuno se non quelli che ci lavorano e ci lucrano sopra.
A tutti gli altri “non gliene può fregare di meno”. Per anni la gente ha comprato i videoregistratori, ma solo per guardare i film in cassetta, come ora il Dvd. Conoscete qualcuno che registri qualche programma televisivo? Poi ci hanno riempito la testa con internet. Dovevano arrivare immagini da tutto il mondo. Ma solo ora la banda larga comincia a funzionare e comunque in mezza Italia non c’è. Solo qualche fanatico nel globo si scambia spezzoni di televisione da un paese all’altro. Adesso ci bombardano con le “tecnologie mobili”. Ma le uniche immagini che corrono sui telefonini sono quelle erotiche o di ragazzi ciucchi e “fumati” delle discoteche.
La televisione “on demand”? Peggio che andar di notte. Non ha mai funzionato, ma insistono a dirci che sarà la televisione del futuro. Un giorno sì e uno no arriva qualche trombone a parlarci della tivù interattiva. Ma dove? Ma quando? Anche ammesso che tutte queste meraviglie decollino, esse valgono comunque zero se nessuno le compra.
I guru delle tecnologie si riempiono la bocca con i “contenuti”. Ma se i contenuti sono orripilanti o demenziali, chi li compra? Se poi fossi in grado di accedere a film e programmi televisivi in digitale da tutto il mondo, selezionando ciò che m’interessa e incorporandolo nella memoria del computer, diventerei il provider di me stesso e i guru delle tecnologie dove prenderebbero i loro guadagni?
La “rete” per i giovani è molto più importante e utile della televisione. I giovani non guardano la televisione. Pensate che qualcuno fra i 12 e i 30 anni in queste sere d’estate abbia trascorso anche una sola sera davanti al televisore? Se c’è, fatemelo conoscere, lo eleggeremo fenomeno dell’anno.Per larghissime fette di popolazione “guardare la televisione” è ormai un passatempo démodé, roba per vecchietti e pensionati rincitrulliti. L’idea stessa di aspettare una settimana per vedere la puntata di un programma è una cosa assurda. è questa la terribile realtà del “vissuto televisivo”.
La televisione “continua ad andare” come il frigorifero, la lavatrice, l’aria condizionata. Ma nessuno la “guarda” veramente. Che gli editori televisivi privati e la tivù di Stato facciano finta di niente è normale. Che le agenzie di pubblicità, i centri media, le case di produzione facciano lo stesso è comprensibile. Ma gli imprenditori che finanziano tutto il sistema perché lo fanno?
Serate a ecto-plasma.
- Nel cadavere tivù vengono iniettati miliardi di euro in campagne senza impatto e senza risultati: i consumi continuano a calare, il 90% dei nuovi prodotti continua a fallire.
- Quando si potrà guardare in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, un film o un programma proveniente da qualsiasi parte del mondo, la televisione sarà un reperto dell’età della pietra.------
Via | tittizingone.blogspot.com
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